martedì 16 ottobre 2007

De Rossi parla già da grande

Il romanista debutterà come capitano nell'amichevole di Siena contro il Sud Africa, ma il suo pensiero è rivolto alla sfida con la Scozia del 17 novembre: "Siamo i campioni del mondo, gli avversari non possono essere al nostro stesso livello. Sarà uno spareggio. Non dico una finale di coppa del Mondo, ma quasi".

COVERCIANO (Fi), 15 ottobre 2007 - Scozia-Italia, ultima chiamata per Euro 2008: "Sarebbe davvero grave non qualificarci per i prossimi Europei – attacca Daniele De Rossi –. A Glasgow sarà come una finale. Siamo l’Italia e dovremo imporci". Il centrocampista della Roma sarà, per la prima volta, il capitano della Nazionale che mercoledì a Siena sfiderà (in amichevole) il Sud Africa. La testa però è già alla sfida (decisiva) contro la Scozia.
"AMBIENTACCIO" – Superiorità tecnica da una parte, sostegno del pubblico dall’altra. Dice De Rossi: "Siamo i campioni del mondo, gli avversari non possono essere sul nostro stesso livello. Cercheremo di far valere le nostre qualità. Loro avranno in più il sostegno dei tifosi. Troveremo un ambientaccio, tifosi che cantano per tutti i novanta minuti. Mi dispiace che in Italia manchi un trasporto simile per la Nazionale".
NIENTE SPETTACOLO – Italia-Scozia è già iniziata. Perché De Rossi vorrebbe parlare "dell’amichevole internazionale di mercoledì", ma si accende solo pensando alla notte di Glasgow: "L’Italia deve andare a imporre il proprio gioco, cercando in tutti i modi di vincere la partita. Sarà uno spareggio, una sfida decisiva. Non dico una finale di coppa del Mondo, ma quasi". L’obiettivo è chiaro: vincere, anche soffrendo: "L’Italia non avrà mai il gioco spumeggiante del Barcellona. Non è possibile, ci mancano i tempi per poter essere belli e divertenti. Ma faremo sempre buone partite, come è successo contro la Georgia. Non è facile trovare gli spazi quando una squadra che si chiude nella propria metà campo. Insomma, non cerchiamo lo spettacolo, ma la strada più facile per raggiungere il traguardo".
ROMA-NAPOLI – Il centrocampista si sofferma poi sul campionato. Roma-Napoli che potrebbe giocarsi con pochi tifosi o, addirittura a porte chiuse: "C’è bisogno di persone che amino la propria squadra in maniera intelligente. Non ci sono appelli da fare, uno certi valori li ha dentro oppure no". Su Gilardino: "E’ un grande bomber a cui è capitato un momento difficile. A Milano ci sono tante pressioni, ma sono convinto che sarà la punta di diamante della Nazionale del futuro". Su Cassano: "Fanno piacere i suoi complimenti al gioco della Roma. Per me lui è un talento, poteva essere qui in Nazionale da sei-sette anni, ma nulla è ancora perduto". Su Lippi: "Sono stato benissimo con lui, mi ha dato tanto come uomo e come calciatore. E’ impossibile scordarlo. Ora l’Italia ha un altro commissario tecnico a cui auguro di fare altrettanto bene". A partire, naturalmente, da Italia-Scozia.

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