domenica 14 ottobre 2007

Italia, tre punti e poco più

Gli azzurri superano la Georgia 2-0 grazie a un gol per tempo di Pirlo e Grosso e si confermano seconda forza del girone B. Buon primo tempo, ripresa più opaca e priva di emozioni. Buffon inoperoso. Toni colpisce un palo

GENOVA, 13 ottobre 2007 - La classe operaia di Donadoni va in paradiso. Solo due gol dividono alla fine Italia e Georgia. A tenere in corsa la Nazionale ci pensano Andrea Pirlo, con una punizione impeccabile allo scadere del primo tempo, e Fabio Grosso nella ripresa. Tre punti fondamentali che permettono agli azzurri (23 punti) di mantenere il passo in classifica, tra Scozia (24) e Francia (22). Ma che fatica addomesticare la Georgia, squadra in crescita e alla ricerca di un'identità, che mercoledì a Tbilisi darà sicuramente del filo da torcere agli scozzesi.
TOCCA A QUAGLIARELLA - Restavano da decidere due mosse. Roberto Donadoni le risolve preferendo Grosso a Chiellini in difesa e, gioco forza, schierando Quagliarella dopo il forfait di Iaquinta, a completare il tridente con Toni e Di Natale. Di fronte una Georgia illeggibile, non tanto per la difficile pronuncia dei nomi, ma per l'inattendibile disposizione in campo. Una sorta di mischione, quasi sempre compatto davanti al portiere Lomaia, che sfrutta l'improvvisazione in fase offensiva, non potendo contare su individualità tecniche.
AMBROSINI IMPLACABILE - La trequarti della Georgia è così affollata da complicare la vita agli azzurri, spesso troppo precipitosi nella ricerca del gol. La Nazionale ci mette del suo, facendosi intrappolare in un catenaccio molto efficace, per nulla facile da scardinare. Il primo tempo vive soprattutto sul lavoro e la straordinaria abnegazione di Ambrosini, lucido e implacabile quando c'è da rilanciare l'azione e sempre pronto a coprire la difesa quando i georgiani cercano di impensierire la nostra difesa.
IL PALO DI TONI - La prima sortita è di Quagliarella con un tiro da 25 metri al 9', ma per vedere la prima vera azione da gol bisogna attendere il 27'. Incredibile il palo colpito da Toni sull'invenzione di Di Natale. E il "bavarese" si ripete al 31' deviando di testa, oltre la traversa, la punizione calciata da Pirlo. Ma l'Italia di Marassi vive anche sui prodigi di Totò Di Natale. Strepitoso nella manovra, guizzante e a tratti incontenibile. L'attaccante inventa, cerca i compagni di reparto, regala rabone e sfiora anche la rete al 37' scaraventando oltre la traversa.
IL TOCCO DI PIRLO - Con una Georgia così tosta e chiusa, a caccia di un pareggio prestigioso ma anche più veloce e più forte fisicamente, servirebbero più attenzione e quella pazienza predicata da Donadoni. Ci pensa così Pirlo, tra l'altro in una serata di ordinaria amministrazione, a dare la svolta con una punizione magistrale al 44', che sorprende lo sprovveduto Lomaia, bravo però a deviare oltre la traversa 2' dopo un nuovo calcio piazzato del rossonero.
FATICA - Non è comunque l'Italia sognata dal commissario tecnico, perché nella ripresa la storia si ripete. Troppe le pecche della Nazionale. Da Quagliarella, spaesato e poco in sintonia nel tridente, a Oddo che non ne azzecca una e si fa anche ammonire per uno fallo evitabile. La Georgia nel suo piccolo fa quello che può, limitando sempre gli spazi agli azzurri che sbagliano molto. Toppmoller, che ha sposato la linea della nuova generazione, al 16' inserisce il sedicenne di belle speranze Kenia, già acquistato dallo Schalke 04, e Siradze; fuori il diciassettenne dell'Empoli Mchedlidze e Shashashvili. Donadoni aspetta il 26' per cambiare Quagliarella con Foggia, e al 29' è ancora Toni a vedersi negato il gol da uno strano intervento di Lomaia.
RIECCO GROSSO - Il bomber del Bayern rimedia al 40' servendo a Grosso la palla che il difensore non può rifiutarsi di mettere in rete. E' il gol che blinda il risultato e che ci permette di pensare a Glasgow con più fiducia.

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