lunedì 8 ottobre 2007

Troppo caldo:maratone killer

Le temperature insolitamente elevate e l'umidità tropicale hanno fatto due vittime a Chicago e Washington. Centinaia i malori, panico soprattutto nella città dell'Illinois che dopo tre ore e mezzo ha sospeso la corsa


NEW YORK (Stai Uniti), 8 ottobre 2007 - Allarme maratone killer: due persone sono morte a Chicago e a Washington lungo percorsi che temperature ben più alte della media di ottobre e umidità tropicale avevano trasformato in un forno. A Chicago, con un poliziotto di 35 anni all'obitorio e centinaia di corridori trasportati in ambulanza in ospedale, gli organizzatori hanno deciso di interrompere la corsa tre ore e mezza dopo la partenza. Erano 35mila i maratoneti che si erano presentati al via: Chad Schieber, texano di Midland, è crollato al suolo al 28° chilometro quando la colonnina dl mercurio era salita a 31 gradi. Un'ora dopo, quando è arrivato in ospedale era già morto. A dispetto del caldo gli organizzatori non avevano pensato a cancellare la gara prima della partenza perchè pensavano che i corridori fossero pronti alla sfida: "È gente che si allena da settimane. Che si prepara nelle condizioni più estreme", le parole del direttore di gara Carey Pinkowski.
ECATOMBE - C'è stato un morto anche a Washington, lungo il percorso della Ten-Miler dell'Esercito, una corsa che parte dal Pentagono e si snoda lungo il fiume Potomac e le strade della capitale per poi far ritorno al Dipartimento della Difesa. Anche a Washington la temperatura era di quasi 30 gradi, una manciata di gradi in più della media stagionale, e soprattutto l'umidità era killer: al 94 per cento. "Sembrava luglio, non ottobre", ha commentato il giornale delle Forze Armate Star and Stripes che ha seguito la gara. A Washington diecimila delle 26mila persone che si erano iscritte non ce l'hanno fatta a finire. A Chicago, nella corsa vinta dal keniano Patrick Ivuti in 2h11'11", undicimila hanno dato forfait mentre 315 maratoneti sono stati portati in ospedale con malori da caldo, ha detto il portavoce del pompieri Larry Langford.
CAOS - Per correre una maratona la temperatura ideale è intorno ai 10 gradi. In giornate come quella di ieri, invece, il sangue corre alla pelle per rinfrescarla e i muscoli non vengono sufficientemente irrorati. È stata la prima volta in 30 anni che una maratona di Chicago è stata fermata a metà: quando è stato dato l'ordine di bloccare la corsa, lungo il percorso c'è stato il caos. "È stato difficile decidere, ma la sicurezza dei corridori veniva innanzitutto", ha detto Pinkowski. "All'improvviso non ho visto più nulla", ha raccontato Dawn Dowell, 37 anni, che si è sentita male al 30° chilometro e ha ripreso i sensi in ospedale con la flebo nel braccio.
IDRANTI - Lungo il percorso altri corridori crollavano a terra come le mosche: le autorità hanno chiamato in soccorso i vigili del fuoco dai sobborghi perchè le ambulanze cittadine non riuscivano a far fronte ai malori. Sono stati aperti gli idranti per annaffiare il cemento infuocato mentre automezzi della polizia giravano con gli altoparlanti invitando i concorrenti a fermarsi. Molti, che si erano allenati per mesi, non hanno voluto saperne. Il caldo fuori stagione aveva in passato creato problemi ad altre maratone: nell'aprile 2004 un migliaio di corridori avevano avuto malori dovuti a disidratazione a Boston. Quest'anno nella città gli organizzatori hanno anticipato la partenza dopo aver constatato un trend al rialzo della temperatura.

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