domenica 18 novembre 2007

"All'Europeo per vincere"

Il giorno dopo il trionfo di Glasgow, il c.t. Donadoni esalta la prova del gruppo azzurro e rivela il suo sogno: "Voglio una squadra capace di pensare in grande, come il Milan di Sacchi e Capello". Tra gli sms ricevuti quello di Del Piero e i complimenti coloriti di Cassano.

MILANO, 18 novembre 2007 - Non ha chiuso occhio. Rientrato nella notte a Milano con i suoi ragazzi, ha rivisto scorrere le immagini del trionfo dell'Hampden Park. La pressione coinvolgente dello stadio, il gol di Toni, il pareggio di Ferguson. La rete di Panucci. Un Donadoni mai visto, che si è scrollato di dosso tutte le tensioni ed è andato a esultare con la squadra, undici leoni, artefice di una vittoria che vale la qualificazione alla fase finale dell'Europeo. Il c.t. meglio di Enzo Bearzot, che dopo il Mondiale vinto dell'82 non riuscì a ottenere il pass per la competizione continentale. Meglio anche di Marcello Lippi, che a Glasgow ottenne solo un pareggio.
MENTALITA' VINCENTE - E conoscendone le attitudini, Donadoni deve avere immaginato lo scenario di Euro 2008, con una Nazionale vincente, forte come quella che ieri sera ha annichilito la Scozia. Con il biglietto europeo in mano, il c.t. ha rivoluzionato il programma degli azzurri, nonostante l'ultimo impegno contro le Far Oer (mercoledì a Modena), concedendo due giorni di riposo alla squadra e dirottando la prevista conferenza stampa da Milanello a San Siro. "Immagino un Europeo che non sarà meno difficile del mondiale - ha dichiarato il commissario tecnico-; andremo lì con le solite ambizioni, giocando per vincere. Questa è la mia mentalità, scendere in campo tutte le volte per il risultato migliore". Per poi confessare il suo traguardo: "Il mio sogno è di creare una squadra che abbia una mentalità vincente, capace di pensare in grande, come quella del Milan targato Sacchi e Capello. Andremo agli Europei con la volontà di giocare ogni partita al massimo: vogliamo vincerli e continuare a dimostrare che la strada intrapresa è quella giusta".
GLI SMS DI ALE E CASSANO - Donadoni ama il profilo basso e come è nel suo stile non fa proclami, anche se la tentazione di togliersi qualche sassolino è grande. Ma ammette che che il suo cellulare è stato intasato da sms di contragutalazioni. Li ha apprezzati. Soprattutto quelli di Del Piero e Cassano, "Ale è stato tra i primi a chiamarmi prima della partita, e tra i primi a congratularsi dopo. E con lui Cassano, il cui messaggio era un po' più colorito... questo dà il senso di che spessore abbiano questi giocatori". E sottolinea: "Le loro parole erano sincere e non subdole per candidarsi a un posto agli Europei".
COERENZA - In questo senso Donadoni è stato chiaro: le scelte saranno fatte sulla base di un rigido criterio di merito. "Le porte in Nazionale sono sempre aperte. Io aspetto solo segnali da loro. Non ho chiuso nessun ciclo per nessun giocatore. Però nelle mie scelte vado sempre sul concreto". E se Nesta si dichiarasse disponibile? Donadoni cambia metro e con sincerità ribatte: "Contano sempre le prestazioni, però bisogna anche seguire una linea dritta, quella della coerenza". Chiaro anche il suo parere su Vieri: "È tornato in una condizione migliore rispetto al passato, ma ci sono anche tanti giovani interessanti. Come per esempio Pazzini".
CAMBIAMENTO - Inevitabile il plauso allo straordinario entusiasmo dei tifosi scozzesi. E qui il c.t. non le ha mandate a dire: "Se si userà ancora una volta il veicolo calcio per far scivolare via tutto saremo i soliti italiani". Donadoni, insomma, è pienamente d'accordo con Rino Gattuso, secondo il quale le vittorie nascondono i problemi. "La Nazionale ieri ha dato il buon esempio, può fare da traino a un calcio che vuol cambiare, però c'è da imparare molto da quel che è successo a Glasgow, dalla gioia e dalla compostezza dei 50 mila tifosi scozzesi che sono stati eliminati, ma alla fine festeggiavano nelle piazze, magari ubriachi, ma senza sfasciare vetrine. Credo che sia giunto il momento di cambiare: non a parole, ma nei fatti".

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