venerdì 16 novembre 2007

La Nazionale del tridente vuole dare la svolta.

Gli azzurri in Scozia si giocano l'accesso all'Europeo, ma hanno anche la responsabilità di dimostrare che l'Italia non è quella delle devastazioni di domenica. Donadoni affida la missione a Camoranesi-Toni-Di Natale schierati in un tridente offensivo.

PISA, 16 novembre 2007 - Quando il 7 giugno 2006 la Nazionale decollò dall'aeroporto di Pisa alla volta di Dusseldorf c'era una missione impossibile da compiere: non tanto la conquista del Mondiale (il pensiero non ci sfiorava nemmeno), bensì l'obiettivo di fare una figura decorosa, con il peso del più devastante scandalo calcistico mai accaduto in Italia sulle spalle. Ma si sa come andò a finire. Partita dopo partita, mattone dopo mattone, arrivò il trionfo di Berlino, costruito con una straordinaria prova di gruppo.
ONORE - Oggi, 16 novembre 2007, l'atmosfera è quasi la stessa. Gli obiettivi sono diversi, ma c'è comunque un Europeo da raggiungere e, ancora un volta, un prestigio e un onore da difendere. Tutto il pianeta ha visto ciò che è accaduto domenica in Italia. La Nazionale, ambasciatrice suo malgrado, si farà ancora una volta carico di raccontare al mondo che l'ennesima pagina nera, questa volta i moti di piazza e le violenza sugli spalti, appartengono a pochi beceri individui. Come? Con una prestazione superlativa. Proprio come ha promesso ieri a Coverciano Gigi Buffon. Allora sì che la promozione alla competizione di giugno avrà un significato universale, ancora più bello perché dedicato a Gabriele Sandri, ancora più esaltante, perché dimostrerebbe che nei momenti decisivi siamo in grado di superare qualsiasi ostacolo.
PAURE - Lo ha ripetuto più volte Roberto Donadoni che ha ricordato che l'Italia non può avere paura di nessuno. Nemmeno della Scozia nel suo ambiente più ideale; quell'Hampden Park dove venirne fuori indenne è impresa quasi impossibile. Chiedetelo alla Francia. Sì, il c.t. non vuole sentire storie per un semplice motivo: conti alla mano siamo più forti degli irriducibili britannici guidati da Alex McLeish. Perché, molto probabilmente (il c.t. sara d'accordo), gli scozzesi di paura ne hanno molta più di noi. TRIDENTE - Così, tanto per far capire che gli azzurri sono impavidi quanto loro, Donadoni tirerà fuori numeri mai visti nella sua gestione: una squadra offensiva poco propensa ai calcoli. La partitella a porte chiuse di ieri dovrebbe avere eliminato tutti i dubbi, con quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti. Panucci in vantaggio su Oddo, quasi fuori dai giochi dopo un pestone subito alla fine dell'allenamento, Cannavaro, Barzagli e Zambrotta; quindi Gattuso, Pirlo e Ambrosini e un tridente efficace e potente, con Camoranesi (che non essendo attaccante vero è in grado di far passare la squadra senza problemi al 4-4-2), Toni e Di Natale, dove il bomber del Bayern giocherà leggermente più avanzato. Ma c'è anche Iaquinta in gioco. Il bianconero è in forma, lo si è visto in campionato ma anche a Coverciano. Insomma, le carte in mano a Donadoni sono tante, qualitativamente e fisicamente. Quest'ultima, dote essenziale per contrastare la furia degli highlander che schiumeranno rabbia con una gara di attacco, ma proprio per questo favorendo il nostro gioco. Diciassette novembre 2007. Speriamo di catalogarla nelle date che contano.

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