lunedì 26 novembre 2007

Per Zalayeta e Tavano un giorno da Pallone d'oro

A un certo punto nessuno credeva più in loro. Oggi sono gli attaccanti più in forma del campionato e fanno meglio di Kakà, tra i peggiori della giornata. Vota i Più e i Meno della settimana

MILANO, 25 novembre 2007 - Ci sono quelli che tornano a giocare, come Ronaldo, e quelli che tornano a decidere le partite, come Zalayeta e Tavano. La 13ª giornata di campionato ha restituito definitivamente alla serie A due attaccanti di razza, ma ha anche consacrato il lavoro di Pasquale Marino e l'effecienza del "sistema Udinese". Queste sono solo le anticipazioni delle nostre scelte. Il resto sta a voi, con i sondaggi sui Più e sui Meno della settimana. Votate i migliori del campionato.
I PIU' - L'Udinese è la squadra della settimana, non solo per il secondo posto ma per il modo in cui il club, la squadra e il tecnico hanno costruito questi risultati: con spese contenute, nervi saldi nei momenti critici (come dopo lo 0-5 casalingo contro il Napoli), e un'attenzione massima per la qualità del gioco oltre che per i risultati. Convince anche la Juventus, che ha Trezeguet e Iaquinta, due che la mettono dentro anche nelle serate in cui la squadra non sembra particolarmente ispirata. Una conferma, l'ennesima, per i bianconeri, che restano nella scia delle migliori. Menzione di merito anche per l'Inter, che segna a San Siro da 44 partite di campionato consecutive, sta recuperando i suoi uomini chiave e dimostra di saper metabolizzare fusi orari e stanchezza. Mostruosa.
Rischiamo di ripeterci, ma al momento Pasquale Marino merita il gradino più alto del podio; contro il Siena ha adeguato il modulo all'espulsione di Felipe portando Pepe e Di Natale ancora più al largo e vincendo la partita. Chapeau. Camolese non lotta per la Champions, ma da quando è a Livorno ha restituito a Spinelli la speranza di salvarsi ancora una volta; gli amaranto non perdono da 4 partite, con 3 vittorie, e hanno rivitalizzato uomini chiave. A Genova invece Luciano Spalletti ha colto una vittoria cruciale, nonostante le assenze e le polemiche. Se la Roma è ancora a distanza ravvicinata dall'Inter il merito è del tecnico di Certaldo.
In 12 partite a Napoli, Marcelo Zalayeta ha già raggiunto lo stesso numero di reti (6) messe a segno con la Juve nella stagione 2004-05, quella in cui fu impiegato con più continuità. Quella assestata al Catania è la seconda doppietta stagionale dopo quella di Udine, ma è la consistenza dell'uruguayano a far pensare che la serie sia appena iniziata. Anche Francesco Tavano ha toccato quota 6 gol con il Livorno; il primo colpo recapitato nella porta della Samp è il manifesto della sua rinascita, dopo tante amarezze. Andrea Pirlo sfugge alla definizione di campione ritrovato, perché ha un palmares incredibile ed è anche campione del Mondo in carica; la sua punizione a Cagliari è di una bellezza accecante.
I MENO - Il Parma continua a galleggiare sull'orlo della zona retrocessione, ma è la prestazione offerta contro la Lazio a preoccupare. La classifica del Siena è ancora più allarmante, e l'impressione comune è che senza un paio di colpi a gennaio Beretta avrà una montagna da scalare: pretendere la luna da De Ceglie e Galloppa rischia di costare caro. Dal Catania imbattuto in trasferta prima di incrociare Zalayeta infine, ci si aspettava qualcosa di più.
Mazzarri ha tante attenuanti considerato il numero e la qualità degli indisponibili con cui la Samp ha affrontato il Livorno, ma una partita così brutta forse non se l'aspettava nemmeno lui. Giornata difficile anche per Colantuono, travolto con il Palermo dalla Juventus, mentre non sorride nemmeno Gasperini, che non sa spiegarsi l'errore sul gol della Roma costato la sconfitta al Genoa.
Nella settimana che lo farà diventare il calciatore più ammirato del pianeta, Kakà ha giocato una delle sue peggiori partite da quando è al Milan; oltre al rigore parato da Fortin ci sono anche gli errori, troppi per un campione come lui. A differenza del brasiliano, Pazzini non è mai stato in lizza per il Pallone d'oro. Eppure in pochi mesi ha fato intravvedere grandi qualità con la Fiorentina, che a Reggio Calabria ha sofferto la mancanza dei suoi guizzi e del suo apporto. Chiusura dedicata a Simone Inzaghi, che raccoglie espulsioni invece che gol: neanche dieci minuti contro l'Inter e due gialli evitabili.

Nessun commento: