lunedì 12 novembre 2007

L'agente è disperato."Non miravo a nessuno"

Parla Luigi S., il poliziotto dalla cui arma risulta essere partito il colpo fatale per Sandri: "Il primo colpo l'ho sparato in aria, il secondo mi è partito mentre correvo. Così ho distrutto due famiglie, quella del ragazzo e la mia."

12 novembre 2007 - Questa mattina il Corriere della Sera riporta le prime parole di Luigi S., l'agente della Polizia Stradale dalla cui arma risulta essere partito il colpo che è costato la vita al tifoso laziale Gabriele Sandri. "Non ho mirato a niente, non ho puntato nessuno - dice tra le lacrime -. Ero almeno a duecento metri, come avrei potuto? Il primo colpo l'ho sparato in aria e il secondo m'è partito mentre correvo, accidenti a me. Adesso lo so, sono rovinato".
AGENTE SCELTO - Agente scelto, 12 anni di servizio ricchi di successi e attestati di stima, ora non si dà pace: "Così ho distrutto due famiglie, quella del ragazzo e la mia...". Dopo il primo colpo sparato in aria, secondo il regolamento, avrebbe dovuto rimettere nella fondina la pistola d'ordinanza, una Beretta 92 Sb. Ma lui non l'ha fatto, è stato imprudente: !Perché noi siamo abituati a correre nei campi per inseguire i rapinatori, i trafficanti di droga, i latitanti — lo difendono a spada tratta i suoi colleghi — e la pistola la teniamo in pugno". Stavolta, però, c'è scappato il morto. "C'era appena stata la rissa tra i tifosi laziali e juventini, una rissa violentissima — raccontano in coro i poliziotti di Battifolle —. Le auto dei tifosi stavano già ripartendo e Luigi, così, correva in parallelo al guard-rail per identificarne almeno il modello. Non lo diciamo per giustificarlo, ma per sottolineare che è stata una disgrazia. Oltretutto il proiettile, per arrivare dall'altra parte, ha dovuto superare due guard-rail a tripla onda e la rete sul new-jersey centrale. Magari ha subìto anche una deviazione...".
GUERRA SETTIMANALE - In sintonia con quanto dichiarato dai dipendenti dell'autogrill, infine, i colleghi di Luigi S. hanno spiegato che ogni fine settimana "è una guerra". Gruppi ultras dalla serie A alla C imperversano nelle stazioni di servizio, e l'episodio violento è all'ordine del giorno.

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