giovedì 1 novembre 2007

Juve-Inter vale di più per rivalità e classifica

Sarà sfida di vertice, forse anche sfida scudetto. Sarà Trezeguet contro Ibrahimovic, il grande ex. E Del Piero contro Zanetti, capitani e bandiere. Ma sarà soprattutto l'evento più atteso da due tifoserie divise da un fiero antagonismo sportivo.

MILANO, 1 novembre 2007 - Juventus-Inter non ha bisogno di presentazioni. E, come se non bastasse, per aggiungere ulteriore peperoncino, si tratta della prima sfida dopo Calciopoli. Sarà una gara molto sentita dalle società, dai giocatori e dalle tifoserie - ma speriamo e confidiamo che il fiero antagonismo non sconfini mai in inciviltà - soprattutto sarà un confonto di alta classifica: terza contro prima. E quando è uscito il calendario, la passata estate, erano ben pochi a crederlo, considerato che la Juventus era reduce da un campionato di serie B.
RIVALITA' - Per i tifosi di Juventus ed Inter, e basta scorrere il web per averne una conferma, il derby d'italia è diventato la partita. Quella con la p maiuscola. Quella di cui si parla al bar, in ufficio, quella che coinvolge persino i tifosi "tiepidi", quelli che di calcio parlano solo quando non si può farne a meno. Per l'evento. Per stare al passo con il vicino di casa o di scrivania. Perchè , ehi, domenica si gioca Juve-Inter. E chi se la perde, allo stadio, in tv, o su Internet. La fiera rivalità sul campo è stata negli anni acuita dalle polemiche, dal rigore per l'Inter non concesso per il contatto in area Iuliano-Ronaldo di un tempo che sembra preistoria, eppure è per alcuni ferita ancora aperta, fino alle ultime vicende dei tribunali sportivi, uno squarcio che per altri richiederà anni per cicatrizzarsi. Gli juventini, ridimensionati nelle ambizioni a breve termine da Calciopoli, aspettano da agosto 2006 la sfida dell'Olimpico. Perchè vogliono sconfiggere l'Inter, la formazione che nell'immaginario collettivo ha sostituito proprio la Juve come squadra da battere. L'Inter che ha carpito alla Juve campioni come Ibrahimovic e Vieira. L'Inter che ha per prima intravisto ombre sui successi bianconeri della Triade.
I tifosi dell'Inter aspettano questa partita per dimostrare che dopo il ripulisti della giustizia sportiva la squadra più forte è la loro, per "vendicare" stagioni vissute da vassalli rispetto all'asso pigliatutto bianconero. Sono ben pochi i tifosi di entrambe le squadre che firmerebbero in questa vigilia per un pareggio. Non contano la razionalità, la logica, la classifica. Conta vincere. E poter cantare a fine gara. A squarciagola.
SFIDA DI VERTICE - Però c'è anche la classifica. E Juve-Inter è Trezeguet-Ibrahimovic. Sfida tra bomber. Sfida tra ex partner d'attacco. ÈDel Piero-Zanetti. Sfida tra capitani. Bandiere. ÈNedved-Figo, duello tra campioni senza tempo. È Buffon-Julio Cesar. Sfida tra quello che è, ma anche tra quello che non è stato (Buffon lo scorso anno fino al rinnovo è stata un'ombra tesa su portiere brasiliano: sembrava dovesse finire all'Inter, poi il suo rinnovo di contratto è stato il simbolo delle rinnovate ambizioni bianconere). Èsfida classica, anzi classicissima, come si dice in questi casi, e classifica alla mano, sfida scudetto. Sì perchè se l'Inter lotterà per il tricolore fino alla fine, e lo si sapeva, la Juventus non era subito attesa al vertice. E invece, fermo restando che la squadra di Ranieri sarà chiamata a confermarsi gradino dopo gradino, e non sarà facile, considerando un organico rinnovato e meno ampio di altre "corazzate", per ora è lì: a un passo, 4 punti, dallo scudetto. E potrà giocarsi la partita da sfavorita, sapendo che sulla carta non ha niente da perdere. Perchè l'obiettivo (minimo) stagionale è un posto nella Champions League 2008-09. L'Inter, invece, reciterà da prima della classe. Ruolo fortissimamente voluto, ma che a Torino sarà recitato come un (recente) inedito. Vincere sarebbe una dimostrazione di forza, ma anche un modo per tenere a distanza la Roma. Questo dice la logica. Poi però è già facile immaginare le facce di Del Piero e Zanetti sul prato dell'Olimpico di Torino. E diventa difficile credere che possano pensare alla logica, e che firmerebbero per un pari. Proprio come i tifosi.

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