domenica 21 ottobre 2007

Lazio, primo centro esterno

La squadra di Rossi passa con Pandev nel recupero del primo tempo, poi è costretta a controllare il Livorno dopo aver perso ben presto Mauri per infortunio ed essere rimasta in 10 per l'espulsione di Firmani. Ma gli amaranto sono una squadra da ricostruire.












LIVORNO, 21 ottobre 2007 - Ci si sveglia dagli sbadigli a fine primo tempo. Non per il fischio dell'arbitro, che arriva un minuto dopo, ma per un tiro di Pandev che inganna Amelia con la complicità di Rezaei. E' il gol che manda la Lazio al riposo in vantaggio senza grande merito, anche perché l'abituale trio delle meraviglia (Mauri-Pandev-Rocchi) si vede piuttosto poco. Complice peraltro anche la sfortuna, che toglie al tecnico Rossi i piedi buoni di Mauri dopo 25' per un guaio muscolare.
LIVORNO DA RITROVARE - Dall'altra parte, il Livorno non è da meno quanto a sfortuna: tocca a Giannichedda farsi male e lasciare spazio a Emanuele Filippini. Ma ci sono soprattutto una squadra e un gioco da ritrovare, visto l'ultimo posto e la nuova guida tecnica (Camolese). Qualche segnale buono si vede, soprattutto nel finale: ma è proprio lì che Pandev aziona il rubinetto della doccia fredda.
LA RIPRESA - Così il copione si ripete anche dopo l'intervallo. Con la Lazio che controlla e il Livorno che cerca se stesso e il pareggio. Il tutto fino a quando Firmani, già ammonito, riesce a farsi mostrare il secondo giallo. A quel punto il Livorno, in superiorità numerica, ritrova la voglia di cercare il pari: ci provano Diamanti e Pulzetti, Pasquale e Rossini, e perfino quel fantasma stagionale (alemno finora) che risponde al nome di Tavano. Dall'altra parte, però, c'è un portiere dalla lunga esperienza (Ballotta), ci sono parecchie coppie di piedi buoni e c'è soprattutto tanto mestiere. Così i tre punti salgono sul pullmann per Roma, mentre Camolese ha la conferma che c'è tanto da lavorare.

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